RISCALDAMENTO A PAVIMENTO, COS’È LO SHOCK TERMICO E PERCHÉ È IMPORTANTE

​ RISCALDAMENTO A PAVIMENTO, COS’È LO SHOCK TERMICO E PERCHÉ È IMPORTANTE

Il riscaldamento a pavimento è una tecnologia sempre più diffusa nelle case moderne, essendo in grado di offrire un comfort termico superiore rispetto ai sistemi tradizionali. Il riscaldamento a pavimento è indubbiamente una soluzione efficace per mantenere una temperatura costante negli ambienti, ma esiste un aspetto fondamentale che spesso viene trascurato: lo shock termico.
Capiamo cos’è lo shock termico, perché è così importante per il funzionamento del riscaldamento a pavimento, quando dovrebbe essere effettuato, se è obbligatorio per garantire il corretto funzionamento del sistema e cosa può accadere se non viene adeguatamente considerato.
​ Cos’è e come funziona lo shock termico
Con il termine “shock termico” si intende il ciclo di pre-accensione o preriscaldamento di un sistema di riscaldamento a pavimento. Si tratta di una fase cruciale poiché svolge una funzione di verifica della qualità dell’installazione nel suo complesso, che comprende sia l’impianto di riscaldamento che il massetto su cui è posato.
​ Come funziona?
Il ciclo di pre-accensione si articola in tre fasi ben definite:
​ Acclimatamento
In questa prima fase, l’impianto di riscaldamento viene acceso e portato gradualmente alla temperatura minima, che generalmente si attesta tra i 20 e i 25 gradi. Questa temperatura minima viene mantenuta costante per un periodo di 2-3 giorni. L’obiettivo è permettere all’intero sistema di abituarsi gradualmente al riscaldamento e garantire un avviamento stabile.
​ Innalzamento
Dopo l’acclimatamento, la temperatura viene innalzata in modo rapido ed energico fino al massimo impostabile (solitamente tra i 38 e i 40°C). Questa temperatura massima viene mantenuta costante per un periodo variabile, che può durare da 4 a 12 giorni. La durata dipende da fattori esterni, come il clima e il livello di ventilazione presente nell’ambiente. Questa fase è cruciale per assicurare che il sistema funzioni in modo efficiente e coerente a lungo termine.
​ Abbassamento
Alla conclusione dell’innalzamento, la temperatura viene bruscamente riportata ai livelli iniziali e mantenuta costante per un periodo di tempo, generalmente di alcuni giorni. Questo periodo di abbassamento serve a stabilizzare il sistema e valutare se tutto funziona correttamente prima di spegnere completamente l’impianto.
Le istruzioni specifiche, comunque, possono variare in base al tipo di massetto utilizzato nell’installazione. La corretta esecuzione di questo ciclo di pre-accensione contribuisce in modo significativo a garantire il corretto funzionamento del sistema e a mantenere un ambiente termicamente confortevole ed efficiente.
​ Shock termico pavimento: cosa dice la normativa
La norma di riferimento per lo shock termico nell’ambito del riscaldamento a pavimento è la UNI EN 1264/4, la quale indica di procedere con le tre fasi di acclimatamento, innalzamento e abbassamento trascorsimeno 21 giorni dalla posa
Questo processo di pre-accensione sottopone l’impianto e il massetto a una serie di test che mettono immediatamente alla prova la loro qualità costruttiva. Inoltre, agevola la fuoriuscita dell’umidità accumulata, consentendo al massetto di raggiungere una posizione stabile e definitiva prima di procedere con la posa dei pavimenti.
Contestualmente, questa fase iniziale funge da test immediato per l’impianto di riscaldamento, consentendo l’individuazione tempestiva di eventuali problemi, sia di carattere generale che legati alla caldaia.
​ Lo shock termico del massetto è obbligatorio?
Il ciclo di pre-accensione non rappresenta un requisito obbligatorio per tutte le tipologie di installazioni. L’obbligo di seguire un ciclo di pre-accensione è specifico per i sistemi riscaldati ad acqua e galleggianti che rientrano nell’ambito delle norme UNI EN 1264. Per le altre tipologie di sistemi di riscaldamento, le indicazioni riguardanti il ciclo di pre-accensione devono essere seguite conformemente alle direttive fornite dagli installatori.
Nei casi previsti dalla normativa, è obbligatorio documentare anche l’intero processo attraverso la redazione di un verbale di collaudo. In questo modo, nel caso in cui il ciclo termico non sia eseguito correttamente e ciò comporti danni al rivestimento superiore, situazione piuttosto frequente soprattutto con i moderni formati di pavimentazione, la documentazione rappresenta un prezioso strumento per verificare se la procedura sia stata seguita in modo corretto.
​ Cosa succede se non si fa lo shock termico?
Come abbiamo visto, il processo di shock termico nel riscaldamento a pavimento è fondamentale per verificare la qualità costruttiva dell’installazione, favorire il drenaggio dell’umidità, stabilizzare il massetto, anticipare potenziali problemi futuri, e testare l’impianto di riscaldamento. In breve, assicura un’installazione affidabile e prevedibile.
Ma cosa succede se non si fa lo shock termico, o se non viene eseguito correttamente? In assenza di un corretto svolgimento dello shock termico, potrebbe verificarsi un processo di espansione del legno o l’innalzamento del parquet e del pavimento, portando a deformazioni o fratture nel pavimento sovrastante il sistema di riscaldamento.

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Il riscaldamento a pavimento è una tecnologia sempre più diffusa nelle case moderne, essendo in grado di offrire un comfort termico superiore rispetto ai sistemi tradizionali. Il riscaldamento a pavimento è indubbiamente una soluzione efficace per mantenere una temperatura costante negli ambienti, ma esiste un aspetto fondamentale che spesso viene trascurato: lo shock termico.
Capiamo cos’è lo shock termico, perché è così importante per il funzionamento del riscaldamento a pavimento, quando dovrebbe essere effettuato, se è obbligatorio per garantire il corretto funzionamento del sistema e cosa può accadere se non viene adeguatamente considerato.
​ Cos’è e come funziona lo shock termico
Con il termine “shock termico” si intende il ciclo di pre-accensione o preriscaldamento di un sistema di riscaldamento a pavimento. Si tratta di una fase cruciale poiché svolge una funzione di verifica della qualità dell’installazione nel suo complesso, che comprende sia l’impianto di riscaldamento che il massetto su cui è posato.
​ Come funziona?
Il ciclo di pre-accensione si articola in tre fasi ben definite:
​ Acclimatamento
In questa prima fase, l’impianto di riscaldamento viene acceso e portato gradualmente alla temperatura minima, che generalmente si attesta tra i 20 e i 25 gradi. Questa temperatura minima viene mantenuta costante per un periodo di 2-3 giorni. L’obiettivo è permettere all’intero sistema di abituarsi gradualmente al riscaldamento e garantire un avviamento stabile.
​ Innalzamento
Dopo l’acclimatamento, la temperatura viene innalzata in modo rapido ed energico fino al massimo impostabile (solitamente tra i 38 e i 40°C). Questa temperatura massima viene mantenuta costante per un periodo variabile, che può durare da 4 a 12 giorni. La durata dipende da fattori esterni, come il clima e il livello di ventilazione presente nell’ambiente. Questa fase è cruciale per assicurare che il sistema funzioni in modo efficiente e coerente a lungo termine.
​ Abbassamento
Alla conclusione dell’innalzamento, la temperatura viene bruscamente riportata ai livelli iniziali e mantenuta costante per un periodo di tempo, generalmente di alcuni giorni. Questo periodo di abbassamento serve a stabilizzare il sistema e valutare se tutto funziona correttamente prima di spegnere completamente l’impianto.
Le istruzioni specifiche, comunque, possono variare in base al tipo di massetto utilizzato nell’installazione. La corretta esecuzione di questo ciclo di pre-accensione contribuisce in modo significativo a garantire il corretto funzionamento del sistema e a mantenere un ambiente termicamente confortevole ed efficiente.
​ Shock termico pavimento: cosa dice la normativa
La norma di riferimento per lo shock termico nell’ambito del riscaldamento a pavimento è la UNI EN 1264/4, la quale indica di procedere con le tre fasi di acclimatamento, innalzamento e abbassamento trascorsimeno 21 giorni dalla posa
Questo processo di pre-accensione sottopone l’impianto e il massetto a una serie di test che mettono immediatamente alla prova la loro qualità costruttiva. Inoltre, agevola la fuoriuscita dell’umidità accumulata, consentendo al massetto di raggiungere una posizione stabile e definitiva prima di procedere con la posa dei pavimenti.
Contestualmente, questa fase iniziale funge da test immediato per l’impianto di riscaldamento, consentendo l’individuazione tempestiva di eventuali problemi, sia di carattere generale che legati alla caldaia.
​ Lo shock termico del massetto è obbligatorio?
Il ciclo di pre-accensione non rappresenta un requisito obbligatorio per tutte le tipologie di installazioni. L’obbligo di seguire un ciclo di pre-accensione è specifico per i sistemi riscaldati ad acqua e galleggianti che rientrano nell’ambito delle norme UNI EN 1264. Per le altre tipologie di sistemi di riscaldamento, le indicazioni riguardanti il ciclo di pre-accensione devono essere seguite conformemente alle direttive fornite dagli installatori.
Nei casi previsti dalla normativa, è obbligatorio documentare anche l’intero processo attraverso la redazione di un verbale di collaudo. In questo modo, nel caso in cui il ciclo termico non sia eseguito correttamente e ciò comporti danni al rivestimento superiore, situazione piuttosto frequente soprattutto con i moderni formati di pavimentazione, la documentazione rappresenta un prezioso strumento per verificare se la procedura sia stata seguita in modo corretto.
​ Cosa succede se non si fa lo shock termico?
Come abbiamo visto, il processo di shock termico nel riscaldamento a pavimento è fondamentale per verificare la qualità costruttiva dell’installazione, favorire il drenaggio dell’umidità, stabilizzare il massetto, anticipare potenziali problemi futuri, e testare l’impianto di riscaldamento. In breve, assicura un’installazione affidabile e prevedibile.
Ma cosa succede se non si fa lo shock termico, o se non viene eseguito correttamente? In assenza di un corretto svolgimento dello shock termico, potrebbe verificarsi un processo di espansione del legno o l’innalzamento del parquet e del pavimento, portando a deformazioni o fratture nel pavimento sovrastante il sistema di riscaldamento.

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